
Della Fallaci avevo letto solo “Se il sole muore” non mi era dispiaciuto, ma avevo trascinato il finale per un po’, era strano, non esattamente il mio genere…mi attirava “Lettera a un figlio mai nato”, ma di affrontarne la lettura non ne ho mai avuto il coraggio, forse mi spaventava lei, gran donna dallo sguardo duro e la voce roca, quella voce che risento mentre legge in televisione uno dei suoi ultimi libri…
Poi Un cappello pieno di ciliege, un titolo che mi ha affascinata e incuriosita fin dal primo istante, e non mi sbagliavo! Ho impiegato un tempo infinito a leggerlo, dall’11 settembre a oggi, perché questo libro merita che neanche una riga sia letta velocemente, merita il massimo dell’attenzione perché ha il potere di evocare immagini di vite da me mai vissute, ma che ora fanno parte dei miei ricordi…
E’ una saga, come scrive la Fallaci stessa, sono tanti libri in uno solo, tante vite diverse che corrono parallele seguendo un unico filo conduttore che finisce per condurle a Lei, a Oriana, dalla Toscana all’Emilia al Far West a Torino…tra contadini, prostitute, indiani, seminaristi, politici, re, ballerine, N.N.,marinai, tra amori, speranze,forza e rassegnazione, lotte, coraggio e vigliaccherie.
E’ da leggere un cappello pieno di ciliege, perché dentro c’è la nostra storia, c’è l’Italia intera, c’è una cassapanca che racconta una vita…
Buona lettura!