Il mio mondo di libri...

Sono stata a Macondo la prima volta quando avevo 13 anni a fianco del colonello Aureliano Buendia mentre suo padre gli faceva scoprire il ghiaccio, sono stata una serva accanto a Eva Luna, ho vissuto l'uccisione di Santiago Nasar,ho amato ai tempi del colera, eseguito autopsie al fianco di Kay Scarpetta mangiato le madeleine di Proust, ingoiato la punteggiatura con Joyce, amato, odiato, respirato i miei libri, ho vissuto qui e altrove........Non potrei vivere altrimenti senza una storia che mi allieti il sonno, senza l'odore della carta appena stampata, senza la gioia che mi assale quando trovo un libro in cui entrare.........E allo stesso tempo vivo davvero, non fraintendere, ma ho qualcosa in piu nella mia borsa, sul mio comodino, nella mia anima....

martedì, novembre 10, 2009

La versione di Barney – Mordecai Richler

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C’era una volta il tavolo dei libri scontati con la super mega promozione del prendi 3 libri ne paghi 2 e 1 te lo porti via a un euro, vuoi che i libri in questione siano Gli Adelphi, sicuramente di grande valore letterario, abbinato però a tristissime e noiosissime copertine monocolore con piccola foto a “scatenare la fantasia del lettore” … carta un po’ ruvida e giallina…. insomma libri che anche da nuovi sembrano vecchi, che mi privano del piacere che solitamente mi dona un libro fresco di stampa…ma , diciamolo …alla suddetta promozione resister non si pote e quindi rovisto febbrilmente alla ricerca di tre titoli papabili e mi imbatto nella Versione di Barney…il tipo in copertina,  un po’ butterato con l’aria da maledetto e il ciuffo alla James Dean altri non è che Mordecai Richler da giovane! E le cinque misere righe in quarta di copertina che dovrebbero farmi capire qualcosa in più e invogliarmi ad acquistare il volume sono per l’appunto cinque e misere…e terminano con l’affermazione che questo libro racchiude una delle storie più divertenti che siano mai state scritte….Accipicchia, penso, vorrai mica fartelo scappare e così lo compro….ora, dopo averlo finito sono certa che qui chi scrive le quarte di copertina è parente di quello che cura la grafica…

Barney è incredibile, ormai vecchio,  tra un Montecristo e un cicchetto, si racconta e intanto ripassa nomi comuni di oggetti di uso comune perché la sua memoria se ne sta andando… insieme alla sua vita, Barney beve, impreca, rimpiange Miriam, la terza moglie, l’unico vero amore perduto, di cui si è perdutamente innamorato a prima vista proprio il giorno del suo secondo matrimonio…Barney tenta di spiegare l’inspiegabile: l’accusa di omicidio che grava su di lui, si proclama innocente e la giustizia lo assolve, ma solo perché il cadavere non è stato ritrovato…già il cadavere…

Questa è la storia di una vita piena,  refrattaria alle regole, alla correttezza ,alla normalità…Non voglio dire di più…tra ammiratori e detrattori di questo libro non riesco a schierarmi, ci ho messo una vita a finirlo…ma sono contenta di non averlo abbandonato perché non avrei mai saputo che…..

Buona lettura!

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